mercoledì 23 settembre 2015

Lisbona vista attraverso le copertine dei dischi | Pt. 1: anni 60-70

Lisbona, s'é detto l'anno scorso, é la 23ª cittá piú fotografata al mondo; addirittura la 9ª, se restringiamo il ranking alle sole capitali. Figura inoltre al 33º posto delle cittá con piú, er, selfie. I motivi di questa presenza nelle classifiche MUNDIALI dello scatto (e dell'autoscatto) sono molteplici, riassumibili nel semplice quanto incontestabile fatto che da qualunque lato la si guardi offre UN GRAN BELLO SFONDO. Il che ci conduce drittopédritto al tema di questo post. È infatti nelle vesti di "scenario" che da anni la capital alfacinha compare nelle copertine di decine e decine di dischi, soprattutto di Fado, che come sappiamo ne é l'incarnazione musicale. Tipicamente alle spalle del fadista di turno come una sorta di "habitat naturale", o da sola, mostrata in piccoli scorci o ampie vedute in quanto musa ispiratrice, Lisbona é la vera protagonista di queste copertine alle volte splendide, a volte pacchiane, a volte LoLlossissime.
Vamos lá então! Cominciamo da quella che sicuramente é la Golden Age della, uh, lisboamania nelle cover: gli anni 60 e 70.


"Sou triste", sono triste.



Te lo dice Gabriel Cardoso, mentre si trascina a fatica sulle scalinate di un lussureggiante Miradouro de São Pedro de Alcantara colorato con Photoshop trent'anni prima di Photoshop.



"È perché sei brutto", gli risponde Carlos Gonçalves col suo capello alla James Dean, ritratto nello stesso Miradouro mentre punta due turiste francesi, strategicamente appoggiato alla celebre mappa d'azulejos...



....Che aiuta a identificare alcuni punti della cittá.



Fernanda Maria, tuttora ricordata come una delle grandi signore del Fado, ammira invece il panorama dal Miradouro de Santa Catarina, guardando in direzione alla statua del Cristo Rei, in un periodo in cui ancora si poteva fare senza INCIAMPARE con gli occhi nel nuovo mastodontico edificio dell'EDP.


Ancora nessun rischio ecomostro, per fortuna, per lo splendido Miradouro das Portas do Sol...



...Dal quale si affaccia, in una mattinata autunnale col suo completo color caldarroste, una giovane Tereza Siqueiramadre della ben piú nota (almeno all'estero) CarminhoDietro di lei, dominata dalla cupola del Panteão Nacional, si estende la collina che ospita lo storico bairro di Alfama.




Sa troppo d'estate invece questo capolavoro naïf che porta il nome di Vitor Santos, del quale peró non sono riuscito a reperire alcuna notizia in rete (se qualcuno ci puó ragguardire, ci ragguardisca pure). Siamo nel cuore d'Alfama, per la precisione nella Calçadinha de São Miguel, ai piedi del celebre arco.


Come potete vedere, la stradina é rimasta pressoché la stessa, salvo per una mano di vernice alle pareti e una potatina all'albero. L'elemento curioso é la ragazza, che con quel cappello, il vestitinodamare e i sandali fricchettoni potrebbe tranquillamente essere una turista come se ne vedono a migliaia (diosialodato) ai giorni nostri a Lisbona. Che le lisboetas in giro vestite in quel modo NON CI ANDAVANO MICA. Oggi (sempresialodato) si, ma a quell'epoca no di certo. Perció dico é una turista, magari passata di lí per caso e convinta a posare per la foto, che negli anni 70 mettere una donnina sexy nelle cover dei dischi, cosí, solo perché cce piace, era tipo una cosa NORMALE.


O magari era solo un manichino, preso in prestito da Zara?



Si, guardando bene la posizione, non c'é dubbio, direi che si tratta proprio di un manichino.




"Férias em Portugal / Holiday in Portugal", consiglia spassionatamente il celebre compositore tedesco Bert Kaempfert. Il nome non vi dice niente? Oh, é semplicemente l'autore di una delle piú celebri melodie della storia della musica.

QUESTA.

La copertina ritrae in tutta la sua amenintá il bel Miradouro de Santa Luzia...



...Con vista sull'onnipresente fiume Tejo e il bairro di Alfama, dal quale spicca la facciata della Igreja de Santo Estevão.


Stessa location, ma diversa angolazione, per "Canta Lisboa" di Francisco José, che i lettori piú attenti del BdM ricorderanno per la struggente Recado a Lisboa, inclusa nel post dedicato alle 10 piú belle canzoni su Lisbona.



Dello stesso artista pubblico anche questa copertina nella quale vediamo il campanile della suddetta chiesa di Santo Estevão dall'alto di uno dei vicoli/scalinata di Alfama: una veduta senz'altro meno turistica e piú "intimista", come se ne possono godere SOLO girando a piedi per il quartiere (avete letto Lonely Mundo 1, si?).


"Marchas de Lisboa 1973" di Dina Do Carmo presenta una vista notturna di Piazza Martim Moniz e del Ponte 25 de Abril, fotografati - se non vado errato - dal Miradouro da Graça.


La Banda da Carris, orchestra della storica compagnia di trasporti pubblici lisboeta, ci lascia invece uno scorcio vintage di Praça dos Restauradores.


Ada de Castro per il suo "Fados" opta per una bella cartolina del quartiere della Mouraria (che é stato per il Fado un pó quello che il Bronx a New York é stato per il Rap) sovrastato dall'inconfondibile silhouette del Castelo de São Jorge.



Ed é nel miradouro del castello che, intanto, Paco Bandeira con le ascelle e le mani sudate si offre generosamente per una foto (e un'insolazione) con vista sulla Baixa.


Preferisce restare all'ombra (in tutti i sensi) Vicente da Camara, che per il suo "Fados" sceglie una foto del mitico Elevador da Bica.



Torniamo alle belle statuine con 
César Morgado, fotografato mentre fa una passeggiata col vestito della domenica nel Parque Eduardo VII in Praça Marques de Pombal.


Maria José da Guia ritratta davanti al secolare Mosteiro dos Jerónimos a Belém. Complimenti al fotografo che é riuscito a farcelo entrare, nonostante la sua TESTA.

Mentre il PREMIO SIMPATIA va senz'ombra di dubbio alla donna-piú-fonata-del-mondo Zelinda Isabel


Anche di lei, purtroppo, non sono riuscito a trovare nessuna info in rete.... Qualcosa peró mi dice che non era di Lisboa, forse nemmeno portoghese (sicuramente non una portoghese "europea"). Guardatela, in perfetta mise da turista, col suo completino alla marinara, l'orologino da polso lillipuziano, il cappello di paglia, i sandali; a una foto con la vera Torre di Belém (appena pochi metri piú avanti) ne preferisce una con un disegno. 


Cosí, solo perché cce piace.

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