martedì 5 agosto 2014

Street Art e Graffiti a Lisbona: da "ti multo" a "ti culto"

Cari mundiali, stamane passeggiando per il mio quartiere pensavo al fatto che é da tipo un sacco di tempo che non scrivo uno di quei post lisbona-caput-mundi-lisbona-faro-di-civiltá, in cui - attraverso solide argomentazioni, prove documentate e soprattutto un'innegabile obiettivitá - dimostro come la capital alfacinha sia senza alcun dubbio LA CITTÀ PIÙ MERAVIGLIOSAMENTE MERAVIGLIOSA di tutte. Uno di quei post insomma che negli anni mi hanno valso il nomignolo di "sindaco" portando molti di voi a credere sinceramente che io sia uno stipendiato del Turismo de Lisboa. Anche se (purtroppo) non lo sono. No, giuro.
La veritá, amici, é molto piú semplice: sono felice di vivere nella cittá dove vivo. Amo Lisbona e (in quanto cidadão e contribuinte) ne sono orgoglioso. Per svariati motivi. Che poi sono quelli che vi mostro nei miei post senza avviso di messaggiopromozionale accanto.
Oggi ne andiamo a conoscere un'altro: ossia scopriamo come la Câmara Municipal de Lisboa abbia praticamente risolto il "problema" dei Graffiti....

....Problema che a qualcuno puó apparire secondario per la collettivitá, ma non lo é, affatto. Uno, perché parliamo di quello che per molte cittá europee (italiane in primis) rappresenta UN FLAGELLO, un male assoluto da combattere a suon di pesantissime multe e altre pene, che contemplano persino la detenzione; e secondo, perché nelle mani giuste il "flagello" si puó trasformare in VALORE AGGIUNTO, in bene pubblico usufruibile dal cittadino nonché in incentivo al cosí detto "turismo culturale" (e quindi, IN DENARO). In una parola, si puó trasformare in ARTE. Come ha capito Lisboa, che dopo anni tesi a sviluppare una (intelligente) politica "graffiti-friendly" ad aprile di quest'anno s'é vista assegnare dal portale Huffington Post il titolo di 6a migliore cittá AL MONDO per ammirare street art!


Come hanno fatto? Semplicemente, nel 2010 hanno deciso che forse era meglio "contenere" (e controllare) il fenomeno piuttosto che combatterlo, creando la GAU - Galeria de Arte Urbana, che non é altro che una unitá del Departimento de Património Cultural del Comune, che si occupa esclusivamente di RICERCARE, INDIVIDUARE E CONCEDERE GRATUITAMENTE agli artisti pareti e altri spazi della cittá, "sempre no respeito pelo património existente". Risultato? I graffiti "illegali" sono drasticamente diminuiti, e la popolazione - che li associava alla delinquenza e al vandalismo - oggi accoglie con piacere ogni nuova "opera", che altro non fa che abbellire i quartieri e attirare visitatori. Ma soprattutto, si é creato um negócio, con sempre piú stranieri che arrivano per ammirare le opere di maestri come il locale Vhils o il nostro Blu e la conseguente creazione di.... Gite turistiche dedicate alla Street Art. Perché se pensate che l'intervento si limiti a qualche muro periferico o ai cassonetti dei rifiuti, vi sbagliate di grosso! Vecchi carteloni pubblicitari, veicoli municipali (tra i quali anche i celebri elettrici) e persino le facciate di interi PALAZZI sono stati trasformati in pezzi unici da artisti come Gonçalo Mar Pixel Pancho (anche lui italiano) e decine di altri writers meno noti.

Ora, finita la solida argomentazione, é il momento delle prove documentate; per l'obiettivitá, stavolta rivolgetevi all'Huffington Post. Anche perché io Lisboa l'avrei messa al primo, di posto. Ouh!, almeno per l'impegno.
Andiamoci dunque a vedere ALCUNE delle opere comparse in cittá negli ultimi anni. Ma prima, una (doverosa) precisazione: come vedrete, ho selezionato unicamente opere di artisti giá conosciuti (chi piú chi meno), giusto perché in questa maniera mi é venuto piú facile trovarle in rete e "taggarle". Iin altre parole, per il momento evito di pubblicare pezzi dei quali non potrei citerei l'autore anche per correttezza nei confronti dello stesso.  

Precisazione fatta, vamos lá! Ovviamente ***Cliccate sulle foto per ingrandire****






Os Gemeos (Brasile) + Blu (Italia), Avenida Fontes Pereira de Melo, 2010.







Sam3 (Spagna), Avenida Fontes Pereira de Melo, 2010.





Pixel Pancho (Italia), Avenida Infante Dom Henrique, 2013.







Pixel Pancho (Italia) + Vhils (Portogallo), Avenida Infante Dom Henrique, 2013.






Vhils (Portogallo), Alfama, 2013.





Vhils (Portogallo), Avenida Ceuta, 2014.






How & Nosm (Spagna), Avenida da Ìndia, 2013.








Ericailcane (Italia), Avenida Fontes Pereira de Melo, 2010.







Miguel Januário, Frederico Draw, Diogo Machado e Gonçalo Mar (Portogallo), ritratto di Salgueiro MaiaAvenida de Berna, 2014.








Gonçalo Mar (Portogallo), Avenida Ceuta, 2012.






Pantónio (Portogallo), Rua Dom Luis I, 2013








Eime (Portogallo), Rua Frei Manuel do Cenáculo, 2013.





Add FuelEime (Portogallo), Rua das Murtas, 2013.








Raf (Portogallo), Rua das Murtas, 2013.










Nuno Saraiva + AA VV (Portogallo), Escadinhas de São Cristóvão, 2012.


Ooooook, io mi fermo qui. Ci sarebbero un'infinitá di altri bellissimi lavori da mostare (basti pensare all'Hall of Fame di Campolide) ma corro il rischio di non venirne piú fuori. E insomma, direi che per il momento ho reso l'idea. Per chi volesse approfondire, recentemente la casa editrice Zest ha pubblicato il primo di una serie di volumi dedicati proprio ai graffiti della capitale portoghese: Street Art Lisbon, praaatico libretto tascabile che raccoglie 188 opere di arte urbana sparse per i vari quartieri di Lisbona.

Attenzione messaggiopromozionale.

Ecco, l'ho scritto. Gentili signori della Zest, della GAU e della Camara Muncipal, per la mia parcella fate sempre riferimento al solito conticino svizzero. Obrigado. 

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