martedì 10 giugno 2014

Breve Storia Illustrata di Sant'Antonio DI Padova e DA Lisboa.

Ora bem.... dicono che quando ti nasce un figlio le tue giornate vengano completamente monopolizzate dalla criatura. Dicono, ed é vero: in queste prime, movimentate settimane in cui le ore scorrono scandite dal cambio del pannolino, e la consapevolezza di sé é un fugace intervallo tra una poppata e un'altra, é alquanto complicato (piú del solito, almeno) aggiornare con frequenza questo blog che comunque, nonostante i miei lunghi silenzi, vedo che continua a vivere di vita propria (grazie di cuore a tutti i visitatori), segno che il vostro sentido de humor (o il vostro autolesionismo? Chi lo sa?) é sempre forte e la vostra curiositá sul Portogallo lungi dall'essere soddisfatta. È per questo che oggi, tra un pannolino e l'altro, ho deciso di rubare un pó di tempo alla consapevolezza di me per un nuovo, telopotevipurerisparmiare post dagli inediti toni religiosi, che mi auguro risponderá definitivamente all'annosa diatriba da oratorio: Ma Sant'Antonio é italiano o portoghese?!?!? Lo spunto mi viene dal fatto che tra un paio di giorni (il 12, per l'esattezza) a Lisboa si festeggierá con la consueta sobrietá di sempre la notte di Santo Antonio, evento culmine delle titaniche Festas de Lisboa che durante l'intero mese di giugno animano i quartieri della capital alfacinha, addobbati per l'occasione con festoni, lampadine e palloncini colorati


E vasetti di basilico.
Si perché anche se molti ancora lo ignorano (e altri rifiutano di crederci) Santo Antonio, che noi ci si ostina a chiamare da Padova, é in realtá nato a Lisboa, dove per l'appunto é chiamato de Lisboa, dato che il "da" (o de) - come ci insegnano a scuola - dovrebbe indicare la cittá natale e non quella dove SI MUORE. Ma siccome in Italia la grammatica é un'opinione e un nuovo Santo (leggi pellegrinaggio, leggi soldicontantié sempre il benvenuto, nel 1231 la cittá di Padova - dove Antonio visse per appena 3anni3, gli ultimi - pensó bene di "appropriarsene" e dedicargli un'apposita basilica...



....destinata ad conservarne i resti e, per questo, ricevere milioni (circa 6 all'anno, secondo Wikipedia) di fedeli. Mentre i religiosi lisboeti, suoi concittadini, devono tutt'ora accontentarsi di un, uh, frammento di osso del braccio sinistro, GENEROSAMENTE concesso dai francescani padovani.


E custodito nella Igreja de Santo Antonio a Lisboa.

Ma chi era veramente Sant'Antonio? Cosa fece per guadagnarsi una canonizzazione in tempi record da far invidia persino a Wojtyla? Ma soprattutto come fece da Lisbona ad arrivare in Italia senza la TAP e EasyJet????



FERNANDO L'ARISTOCRATICO





Come ogni Santo che si rispetti Antonio, al secolo Fernando Martins de Bulhões, nacque in una ricca e facoltosa famiglia intorno al 1195 a Lisboa, in un periodo in cui non esisteva manco il Bairro Altoa quei tempi la cittá era tornata cristiana da circa 40 anni, dopo che Alfonso Henriques la sottrasse ai mori diventando cosí il primo re del Portogallo. Il padre di Fernando, Martinho, cavaliere del re, possedeva una bella casa che si affacciava sulla celebre Cattedrale di Lisbona (oggi nota come ), costruita dove prima sorgeva una moschea, e dove Fernando fu battezzato.




Il che resta l'unica notizia documentata della sua infanzia. Dopodiché, lo ritroviamo nel 1210, giá quindicenne, all'Abbazia di San Vincenzo di Lisbona, membro dei Canonici Regolari Agostiniani. Cosa sará successo prima? Si sará spogliato di tutti i beni? Gli sará comparsa la Madonna? Avrá salvato la cittá dalla peste?


<< Su, su... Shhhh....Fai il bravo...  Braaaavo >>

Non lo sappiamo; fatto sta che il ragazzo é talmente desideroso di silenzio e sossego che poco dopo chiede ed ottiene il trasferimento presso il Convento di Santa Croce a Coimbra, distante circa 230 km da Lisbona, dove spera di studiare e meditare in, emh, SANTA PACE. Vi rimane per circa 8 anni, durante i quali si impegna assiduamente nello studio teologico. Ma quando il destino (o meglio, Dio in persona) ha in serbo per te un futuro da Dottore della Chiesa, la pace é un lusso che nonpuódurare: nel 1219 arrivano al Convento di Coimbra i corpi DECAPITATI di 5 frati inviati da Francesco d'Assisi in Marocco con l'intento di convertire i musulmani dell'Africa.

Missione che non fu propriamente un successo, insomma.

ANTONIO IL FRANCESCANO


Fernando rimane talmente sconvolto dall'accaduto da decidere di lasciare gli agostiniani - e la sontuosa libreria del Convento di Santa Croce - per entrare nell'ordine francescano; sceglie quindi di cambiare il suo nome di battesimo in Antonio, in onore del monaco a cui era dedicato il romitorio di Coimbra dove vivevano i primi francescani portoghesi e dove passa a vivere egli stesso. Non contento, sceglie di partire come missionario: pochi mesi dopo aver assistito all'arrivo delle salme senza testa dei suoi (ormai) confratelli, sprezzante del pericolo, nell'autunno del 1220 s'imbarca alla volta del Marocco.


Tuttavia, giunto in Africa, contrae una non meglio specificata "malattia tropicale" che lo convince a tornare a Coimbra.

<< Ci ricordi tanto cinque stolti arrivati qui l'anno scorso... >>
<< Prooonto, pronto, meus amigos, adesso mi volto e me ne vado. Deeevagarinho... >> 

Si imbarca cosí in direzione della Spagna. Ma la nave si imbatte in una feroce tempesta e viene deviata in direzione del Mediterraneo, naufragando sulle coste della Sicilia....
Qui, Antonio trova rifugio nel convento francescano di Messina, dove viene a conoscenza del fatto che a maggio di quell'anno (1221) Francesco ha convocato il Capitolo Generale, sorta di megaconvention francescana chiccéccéchinoncénonc'é, ma tipo imperdibile guarda. Ora: Maccheccombinazione. Dice: giácchesiamoqqui, cheffá non ci dobbiamo andare ad Assisi al Capitolo Generale???? Maccimancherebbe. È cosí che quella primavera Antonio e i frati di Messina cominciano a risalire l'Italia. A piedi.

<< Quanto falta, irmão? >>
<< Zittúti e camína! >>

Dopo SVARIATE SETTIMANE, Antonio giunge ad Assisi dove conosce personalmente Francesco...

<< È un onore! >>
<< Come hai fatto a tornare tutt'intero dal Marocco? >>

....E un tale frate Graziano, allora governatore dei frati della Romagna, che lo prende magnanimamente con sé, "non essendo (Antonio) stato chiesto da nessun (altro) provinciale in quanto, essendo sconosciuto, pareva un novellino buono a nulla" (Assidua di Papa Onorio III del 29/11/1223). 
Ma comuuuunque.

MARTELLO DEGLI ERETICI


Assegnato all'eremo di Montepaolo, non lontano da Forlì, Antonio riceve l'ordine di predicare e da lí riparte per una nuova missione anti-eretica, stavolta al nord Italia, dove sono piuttosto diffusi i movimenti ereticali dei Catari e dei Patarini: il territorio affidatogli comprende, oltre alla Romagna, l'Emilia, la Marca Trevigiana, la Lombardia e la Liguria; si fa risalire a questo periodo il celebre episodio in cui Antonio, mentre si trovava probabilmente a Rimini (dove risiedeva una forte comunità catara), al disprezzo ricevuto per la sua predicazione non trovó niente di meglio che rivolgersi ai pesci che INSPIEGABILMENTE si affollarono verso di lui come per ascoltarlo.

<< Peixes, peixinhos!!! Ouçam! >>
<< Ragazzi! Venite a vedere!!! C'è quel frate portoghese
che é tornato tutt'intero dal Marocco! >>

Questa sua, diciamo, ZELANTE attività di predicatore presso gli infedeli gli valse il lusinghiero appellativo di "martello degli eretici" (malleus hereticorum) e convinse Francesco di Assisi ad inviarlo, intorno alla fine del 1224, come missionario nella Francia meridionale per convertire, anche lí, i Catari, o - male che vada - i pesci che si dicevano abbondanati in quelle coste.
Dopo aver passato due anni a MARTELLARE i poveri pes... Emh, Catari in Provenza, nella Linguadoca e nella Guascogna, nel 1226 alla notizia della morte di Francesco, Antonio rientra in Italia. Raggiunge Assisi giustogiusto il 30 maggio 1227, giorno d'apertura del nuovo Capitolo Generale, nel quale si doveva eleggere il successore di Francesco. E chi non va a vincere se non Giovanni Parenti, il frate che alcuni anni prima lo aveva accolto nell'Ordine francescano???? Vuoi vedere che ora questo lo nomina ministro provinciale per l'Italia settentrionale????

Infatti.

VOTANTONIO



È il 1227, dunque, e Antonio ad appena 32 anni é ormai un frate importante e, uh, decisamente impegnato. È in questo periodo che sceglie il convento di Padova come sua residenza fissa, quando cioé non é in viaggio a martel... emh, predicare. Nella sua nuova veste di Ministro provinciale infatti comincia un tour (é il caso di dirlo) martellante che passa da Trieste, UdineGorizia, ConeglianoTreviso Venezia per poi proseguire per i centri dell'Emilia, della Lombardia e della Liguria; visita inoltre Roma per ben due volte. Le sue prediche cominciano ad essere seguite da notevoli folli di persone, e non si fermano nemmeno quando, sfiancato dai continui viaggi e dai lunghi digiuni ai quali si sottopone, si ammala ed é costretto a farsi PORTARE IN BRACCIO sul pulpito.
Muore il 13 giugno del 1231, all'etá di 36 anni, con gli acciacchi di un vecchio di 90.

<< ...Meus irmãos, aaaah!!! Ascendo al cielo! >>
<< Vuoi dirci prima come hai fatto a uscire tutt'intero dal Marocco? >>

Grazie alla fama guadagnata, fin dal giorno dei funerali (il 17 giugno) la tomba di Antonio divenne meta di pellegrinaggio per migliaia di devoti che notte e giorno sfilavano davanti al sarcofago chiedendo grazie guarigioni e numeri del lotto; in quei giorni furono attribuiti cosí tanti miracoli alla sua intercessione che il Vescovo di Padova, "a furor di popolo", dovette sottoporli al giudizio di Papa Gregorio IX, che a sua volta nominò una commissione di periti per raccogliere prove e testimonianze utili al processo di canonizzazione. Tante furono le deposizioni raccolte che nel giugno 1232, un anno esatto dopo la sua morte, Antonio era nominato Santo con, uh, "53 miracoli approvati" (compreso, pare, quello dei pesci, che comunque resta il piú credibile di tutti) e la paraculissima denominazione di Sant'Antonio da Padova.
Perché paraculissima? Perché fondamentalmente SBAGLIATA e - digo eu - sbagliata apposta, al fine di convincere i fedeli di allora (e, sic!, di oggi) che l'amato Antonio, Santo, Dottore della Chiesa, fosse italiano! Persino l'imparzialissima Wikipedia lo sottolinea, i portoghesi hanno tutto il diritto di rivendicare la "paternitá" del Santo:

Sebbene "il Santo" venga comunemente chiamato "Sant'Antonio da Padova", questa denominazione non indica la sua originaria provenienza poiché egli era nato e cresciuto nel Portogallo (...) è usanza che i frati prendano il nome di provenienza dal convento a cui appartengono, quindi in questo senso è corretto riferirsi a Sant'Antonio di Padova (nel senso di appartenenza) ma non da Padova. Soltanto in Portogallo egli è chiamato comunemente Santo António de Lisboa, ovvero "Santo Antonio da Lisbona", sua città natale.

Aaaaaaaaaaaah lo vedi?!?!?! Ma allora.... Perché tutt'oggi i portoghesi non richiedono a furor di popolo la correzione derlla denominazione? Beh perché fin tanto che gli dai sardinhas, cerveja e un bailarico, son tutti contenti. Perché.... Perché sono portoghesi.


<< Fratelli, guardate! Lo spirito di Antonio!!!! >>
<< Frate Antonio, i tuoi miracoli ti hanno reso Santo!!!!
>>
<< O que??? Miracoli?!??! ... È per quella storia del Marocco, não é??? >>


Appunto.


________________________

Felice notte di Santo Antonio a tutti! :)

2 commenti:

  1. La denominazione italiana corretta di Sant'Antonio non è "DA" Padova. E' anzi sbagliato riferirsi a lui così, come può vedere in tutti i Messali e negli altri documenti ufficiali della Chiesa Universale e della sua Basilica di Padova. Sant'Antonio è "DI" Padova, per indicare che non è Sant'Antonio dell'Egitto (suo omonimo) o altri santi dello stesso nome, ma "quello del convento di Padova", ovvero "quello che appartiene a Padova". E' storicamente accertato che Antonio volle morire a Padova e pure chiese di essere sepolto dove si trova tuttora. Quindi a buon diritto deve essere chiamato DA Lisbona (dove nacque) e DI Padova. Anche se questa differenza non può essere espressa in portoghese che non distingue le due preposizioni come l'italiano.
    Pace e Bene
    www.cantualeantonianum.com

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    1. Caro A.R.,
      Grazie del Suo commento; aldilá dei toni spudoratamente scherzosi del post (che spero abbia letto per intero), credo sia pacifico oggi per tutti che Sant'Antonio nacque a Lisboa, e che pertanto - come i documenti ufficiali della Chiesa Universale, che Lei prontamente cita, sottolineano - la denominazione corretta sia "di (e non DA) Padova". Ció nonostante, nella tradizione popolare é ancora ricordato come DA Padova, fatto che negli anni ha avallato in molti italiani l'idea che Antonio fosse effettivamente originario della cittá veneta fomentando cosí il "malcontento" dei portoghesi, soprattutto lisboeti, devotissimi al Santo, che non perdono occasione - con noi italiani - di "rivendicarne" con orgoglio la "paternitá". Da qui il post, che giá a partire dal titolo ironizza proprio sulla famosa "differenza", che "non può essere espressa in portoghese che non distingue le due preposizioni (De e Da) come l'italiano". Pace e bene anche a Lei!!! :)

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